venerdì 13 marzo 2009

1° Convegno annuale di ASSOTEMPORARY





Si è svolto l'undici marzo, presso l'università IULM, il primo Convegno annuale di Assotemporary: "TEMPORARY SHOP: FRA COMUNICAZIONE E COMMERCIO".

Di seguito riportiamo la nota introduttiva redatta dalla stessa associazione:

"Nel panorama del moderno retail, un approfondimento merita la formula dei Temporary shop.
Per una duplice ragione:
  • si tratta dell'unica vera novità degli ultimi anni, considerando che il Temporary Shop fa la sua comparsa nel 2003;
  • il loro successo è così straordinario che assistiamo quasi giornalmente a più di una nuova apertura.
Perfettamente incardinato nella logica "intrattenimento, conoscenza ed esperienza", il Temporary Shop rappresenta una sintesi riuscita di comunicazione e vendita.

Assotemporary è nata nel maggio 2008 intuendo che il Temporary Shop non sarebbe stato, e i fatti sembrano dimostrarlo, un fenomeno "temporaneo", ma una nuova frontiera del retail, capace di interpretare le esigenze mutevoli e cangianti dei consumatori postmoderni.

Il Convegno e, più in generale, la collaborazione con IULM, servirà a inquadrare il fenomeno, a capirne l'essenza e le sfaccettature; ad analizzarne lo sviluppo nell'immediato futuro".

Relatori all'evento, oltre a Giulio Di Sabato e Massimo Costa (rispettivamente presidente di Assotemporary e Assomoda Italia e Responsabile Assotemporary e Segretario Generale Assomoda Italia), Luca Pellegrini (Professore ordinario di marketing allo IULM), alcuni gestori di spazi già famosi come, ad esempio, Roberto Mari (Borgonuovo eventi) e Paolo Comini (Sidecar eventi) che hanno apportato il contributo della loro esperienza.
Presenti inoltre esponenti di alcune aziende utilizzatrici e agenzie di comunicazione.

Significativo, tra gli altri interventi, quello di Alessandra Ferrara, PR Manager Philips Italia e Davide Bertagnon, Project director Global Sponsorship Solution che hanno raccontato il progetto del Simplicity Store di Philips dal punto di vista del cliente e da quello dell'agenzia che l'ha curato.

La giornata si è conclusa con una tavola rotonda moderata dal direttore di Mark Up, Luigi Rubinelli che, giocando benissimo la sottile parte del diavolo, ha permesso di sviscerare fino in fondo anche gli argomenti toccati un po' più superficialmente (per necessità di tempo) durante la conferenza.

Riassumendo, i vantaggi per utilizzare un Temporary Shop come strumento di comunicazione e retail sono molteplici: dal realizzare i presupposti per vendite esclusive, al profilare i consumatori per rispondere a esigenze mirate, passando per la possibilità di attivare delle vere e proprie aree test per sperimentare, a basso costo, monomarca.
A questo si aggiunge la possibilità per le imprese che operano on-line di apparire fisicamente e l'aspetto, non trascurabile, della mobilità.
Il tutto, costantemente accompagnato dalla volontà di trasmettere emozioni correlate al brand, crea un ventaglio di possibilità e declinazioni creative la cui ampiezza non è ancora definibile.

Unico monito: diffidare da quelli che, pur spacciandosi per temporary shop, altro non sono che stock-house.

Anche noi di Brand-Storming abbiamo apportato il nostro piccolo contributo quando, durante la tavola rotonda, siamo stati invitati da Massimo Costa a raccontare la nostra esperienza in risposta a una domanda inerente alle possibilità di business che un temporary shop offre ai giovani.


Claudia@brand-storming.it

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